Il No europeo al referendum costituzionale

In questi giorni DiEM25 – il movimento transnazionale per la democrazia in Europa, lanciato nel febbraio scorso dall’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis – ha lanciato tra i suoi iscritti, oltre ventimila in tutto il Continente, una consultazione on line per definire la posizione da assumere nella campagna sul referendum costituzionale in Italia.
Una maggioranza dell’85% degli aderenti al movimento si è espressa a favore di una chiara presa di posizione per il NO alla riforma.
Yanis Varoufakis sarà a Milano giovedì 27 ottobre per spiegare le ragioni della scelta insieme a Lorenzo Marsili, membro italiano del comitato di coordinamento di DiEM25.
La riforma costituzionale italiana ha un chiaro impatto europeo, come dimostrano le interessate ingerenze dei poteri forti globali, dai banchieri di JP Morgan alla cancelliera Merkel, dagli onnipresenti “mercati finanziari” all’Amministrazione di Washington. Il referendum riguarda infatti anche la possibilità di creare e ampliare spazi di decisione democratica sul destino dell’Europa intera.
E’ evidente come il ridimensionamento della rappresentanza parlamentare e la centralizzazione dei poteri in capo al governo sia l’altro lato della medaglia dell’Europa tecnocratica. Incapaci di staccarsi da politiche economiche palesemente fallimentari e sempre più invise ai cittadini, i dirigenti europei e nazionali possono solo assicurarsi l’adozione rapida e senza intoppi delle loro decisioni estromettendo i dissensi dal procedimento politico.
DiEM ritiene invece che solo un eccesso di democrazia potrà salvare l’Europa da se stessa.

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