Giornata mondiale dell’arte: teatri chiusi e chiese aperte

Oggi, 15 aprile 2021, è la Giornata mondiale dell’arte.

Il Coronavirus ha rivelato tutte le debolezze strutturali della nostra società capitalista e in Italia si è visto chiaramente che all’arte non viene lasciato nessuno spazio.

Mentre le chiese hanno celebrato le messe, in alcune casi addirittura via streaming in cinema, come avvenuto a Modena, tutte le strutture artistiche sono rimaste chiuse. In Italia, insomma, la cultura viene considerata ancora come un lusso, un non-lavoro, un piacere per distrarsi.

Si ignorano le molte ricerche scientifiche che dimostrano come il settore della cultura e dell’arte siano fondamentali per la società e il suo sviluppo. (A riguardo rimando a A. Pontremoli, G. Ventura, La danza: organizzare per creare.) Il ruolo dell’arte è quello di integrare tutte le comunità, unire le generazioni dai bambini agli anziani, le persone escluse e abbandonate (tossicodipendenti, vittime di stupri, carcerati, migranti). Specie nel mondo contemporaneo, in cui l’esigenza di agire attivamente è spesso rispettata e recepita dagli artisti.

L’arte è sempre un atto sociale. Ma in Italia l’ultima legge applicata dello spettacolo risale al ’67, con la legge 800.

Nel 2017 è stata approvata una nuova legge unica dello spettacolo (musica, danza e teatro) mai applicata nonostante l’obbligo di attuarla entro un anno e sebbene il ministro del MIBACT Franceschini sia in carica dal 2014 (con una pausa tra il ’18 e il ’19). Anzi, non contenti, si è iniziato a discutere di una nuova legge, in un atto isterico di spreco di carta.

Nel frattempo si è scelto di abolire il ministero della cultura e del turismo nel ‘93, di diminuire di oltre il 60% i finanziamenti del Fondo Unico per lo Spettacolo, aumentando però le sue competenze (ovvero nel tempo sono state riconosciute dallo stato sempre più entità di produzione, distribuzione e promozione finanziabili dal FUS), di creare un CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) con condizioni di lavoro sempre più precarie e minimi salariali abbassati.

Si aggiunge ancora l’impossibilità di creare relazioni internazionali serie, dato che è il Ministero degli Affari Esteri ad occuparsi delle relazioni internazionali e il MIBACT non ha potere, se non tramite accordi con il suddetto ministero, di distribuire l’arte e la cultura nazionale.

 

DiEM25 supporta la cultura, l’arte e il suo ruolo nella società e per questo ha aperto DiEM Voice, il canale di collegamento degli artisti europei e internazionali, con il supporto di Brian Eno, Roger Water, Costa Gravas e molti altri.

 

Questo articolo è stato scritto da Niccolò Alessandro Gossi, membro del PCN Italia e del DSC Genova 1.

 

Fotografia: ANSA

 

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